Concorso, Sicilia pubblica graduatoria definitiva. In arrivo la sospensiva da Tar Palermo

 

Articolo di Simona Zazzetta tratto farmacista33.it

La Regione Sicilia ha pubblicato nei giorni scorsi la delibera dirigenziale (DDG 1229/2016) che rende noti i candidati vincitori in graduatoria definitiva per l’assegnazione delle sedi messe a concorso, ma è in arrivo la sospensiva dal Tar Palermo accordata in un ricorso sulla ruralità, che bloccherà nuovamente le procedure. È quanto segnala Giuseppe Augello coordinatore del comitato dei vincitori del concorso siciliani che a Farmacista33 precisa che «l’ordinanza di sospensiva non è ancora stata depositata ed è stata per ora comunicata via Pec ai consulenti legali a cui si sono rivolti i vincitori in questi mesi di attesa».

Secondo Augello, il fatto che la graduatoria sia uscita prima della sospensiva «è un passaggio importante, perché si rischiava di rimanere bloccati con quella provvisoria come sta accadendo in molte altre regioni dove probabilmente i dirigenti attendono chiarezza sul punteggio della ruralità». E aggiunge: «Per l’udienza di merito bisognerà attendere, quindi tutto si ferma nuovamente in attesa del giudizio.

Resta il fatto che il Tar non avrebbe dovuto nemmeno concedere la sospensiva dato che nel bando non è previsto che la ruralità venga valutata con la maggiorazione. Se un candidato avesse presentato la propria esperienza di ruralità per ottenere punteggi sarebbe stato escluso dal concorso.

Non si possono cambiare le regole quando in alcune regioni sono già state assegnate e aperte farmacie senza considerare il criterio di maggiorazione della ruralità che in Sicilia, come in Sardegna, viene reclamato in sede di tribunale. Se si dovesse arrivare un giudizio favorevole alla maggiorazione allora bisognerà ammettere che esistono due Italie: una in cui si assegnano le farmacie seguendo questo principio, che per il Consiglio di Stato è valido nei concorsi ordinari, mentre questo è di natura straordinaria, e una in cui non vale.

Oppure bisognerebbe rifare tutto, ritirare le autorizzazioni e ricalcolare i punteggi. È un paradosso che il ministro della Salute beatrice Lorenzin, in un bilancio su una legge uscita varata da diversi anni, non può ignorare».