Articolo di Carlo Ranaudo tratto da farmacista33.it

Con uno stato di avanzamento dei lavori delle Commissioni per le procedure del concorso straordinario di assegnazione nuove sedi, totalmente disomogeneo nelle varie Regioni, parlare di pubblicazione contemporanea delle graduatorie, per altro non è prevista, equivarrebbe a dire che non si vogliono aprire le nuove farmacie. Attualmente la Puglia ha pubblicato una graduatoria provvisoria e a giorni si dovrebbe passare alla definitiva, visto che sembra che le comunicazioni di rettifica siano state molto limitate, anche per merito di una regolamentazione chiara anche se in parte discutibile. In altre Regioni la situazione è del tutto oscura poco o nulla trapela. I tempi? Una domanda che per ora è senza risposta. Sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) che in alcune Regioni, come Campania e Val d’Aosta, non ci sia stata neanche la nomina delle Commissioni e in Trentino ad oggi il concorso non è stato ancora ufficialmente bandito. Voler aspettare la conclusione di tutti gli iter amministrativi e burocratici potrebbe voler dire aspettare ancora per anni. La riflessione da fare è: ma è scritto da qualche parte nella legge o nei bandi che le graduatorie devono essere pubblicate contemporaneamente? Mi sembra proprio di no, allora da dove scaturisce questa presunta volontà di uniformare le date? Forse dalla volontà di allungare all’infinito i tempi? E chi ne trarrebbe beneficio? Ma negli altri concorsi ci si è mai posti questo problema? E anche dovesse accadere che un farmacista, o una associazione, vincesse in una regione e successivamente dovesse vincere un’altra nuova sede, come sempre è successo chiude nella prima e apre nella seconda regione se ritiene questa operazione più conveniente. La prima sede rientra nella disponibilità di nuovi e fortunati concorrenti. 
Si parla poi tanto di ricorsi. Se in una regione non ci saranno ricorsi e in un’altra si, cosa si fa? Si aspetta l’esito di tutti i ricorsi italiani? L’augurio è che siano solo voci di corridoio. La categoria ha necessità di occupazione, soprattutto occupazione giovanile. Molte delle associazioni, possibili e probabili vincitrici, sono fatte da giovani oggi sottoccupati o anche disoccupati. Non vogliono e non ambiscono ai grandi guadagni di una volta. Vogliono solo vivere con dignità e questa occasione non può andare perduta.