Tenuto conto che un collega, che ha partecipato con me e un altro farmacista, al concorso toscano, avendo nel frattempo accettato la sede assegnatagli in un vecchio concorso ordinario , ha in pratica escluso la nostra associazione da quello straordinario, e considerato che è mia ferma volontà citare quel collega per il danno causatoci, posso agire già adesso sulla base delle intenzioni da lui espresse tramite PEC, o dovrò attendere l’interpello, indicare la lista delle preferenze e aspettare gli eventi? E devo rivolgermi necessariamente a un avvocato specialista del settore?
Ci pare che in alcune email precedenti Lei abbia già ricevuto da noi tutte le indicazioni per decidere se avviare o meno una causa per danni.
È comunque necessario attendere che gli asseriti danni agli altri ipotetici co-vincitori si “materializzino”, e quindi bisogna rinviare l’iniziativa giudiziaria al momento in cui, all’esito delle fasi successive all’approvazione della graduatoria (interpello, assegnazioni, accettazioni), sempreché portate nel concreto a compimento, emergerà in termini non equivoci quale è o sarebbe stata (dipende dalla risposta all’interpello che l’associazione dei co-vincitori può inoltrare alla regione anche in caso di “perdita” di un suo componente, pur se ovviamente è una risposta destinata a percorrere un binario morto…) la posizione conseguita dalla compagine e perciò “valutare” – impresa tuttavia non certo agevole – la farmacia che avrebbe potuto essere astrattamente ad essa assegnata.
A quel punto, i componenti danneggiati dal comportamento colpevole del loro collega possono anche citarlo in giudizio, sul cui esito nessuno può comunque giurare perché sulla vicenda una giurisprudenza è naturalmente ancora tutta da formare.
In questo quadro potrà in ogni caso esserLe utile un qualsiasi avvocato civilista del luogo.
Questo articolo sul concorso straordinario farmacie è stato redatto dallo Studio associato Bacigalupo – Lucidi e Sediva Srl