Articolo di Roberto Immesi tratto da livesicilia.it
Ventinove nuove farmacie a Palermo, che nel 2015 saliranno a 34 per un totale di 206 in tutta la città. Cambiano le regole nella rete dei presidi farmaceutici del capoluogo siciliano: la giunta Orlando ha infatti approvato una delibera che dovrebbe consentire di sbloccare l’impasse su un piano bloccato dal Tar e oggetto di polemiche e ricorsi. Una vicenda intricata che si intreccia con quella del concorso per le 222 nuove farmacie di tutta la Sicilia. Ma andiamo con ordine.
Adesso toccherà a Sala delle Lapidi intervenire, prima che a farlo sia la Regione. Ma cosa prevede il maxi-emendamento? Le 29 farmacie dovrebbero aprire i battenti a Boccadifalco, Uditore, Montegrappa, Oreto, Noce (2), Settecannoli (3), Brancaccio, Zisa, Villagrazia (4), Villatasca, Altarello, Borgo Nuovo, Cruillas (4), San Lorenzo (2), Tommaso Natale, Partanna (2) e Pallavicino (2). Nel 2015 bisognerà invece stabilire dove far aprire le altre cinque. Al consiglio toccherà decidere se recepire l’emendamento della giunta, modificarlo o farne carta straccia, mantenendo come base il piano Latella.
La mossa dell’amministrazione, però, rischiava di scatenare più di una polemica con il consiglio comunale e oggi stesso, in tarda serata, è arrivata una nota dell’assessore Giovanna Marano: “Lo schema di emendamento, sul quale sono già stati sentiti sia l’Asp che l’ordine dei Farmacisti, sarà illustrato, prima della formale sua proposizione al Consiglio comunale, alla Conferenza dei capigruppo”.
“Prendiamo atto della volontà dell’amministrazione di voler portare l’atto alla capigruppo così come concordato – dice il capogruppo forzista Giulio Tantillo – leggeremo il maxi-emendamento così come proposto e vedremo se mette tutti d’accordo, ma soprattutto se questo soddisfa l’intera città. Mi auguro ci sia la condivisione delle associazioni di categoria e dei cittadini, la più ampia possibile, e che il piano possa vedere la luce in tempi celeri”.
“Finalmente la giunta esprime il suo parere sull’argomento, la commissione Attività produttive si riunirà congiuntamente con la Quarta commissione nei prossimi giorni per vagliare le proposte in campo, anche se personalmente credo che qualcosa vada rivista. Questo atto vogliamo definirlo, ma è giusto non mortificare o danneggiare chi magari non ha santi in paradiso”, dice il presidente della Seconda commissione Paolo Caracausi (Idv).