Articolo di Francesca Giani tratto da farmacista33.it
«L’assegnazione delle sedi accettate dai vincitori è rinviata in conseguenza dell’ordinanza del Tar Liguria (114 del 21 maggio 2015)» che fa riferimento al «ricorso di una farmacista per ottenere l’annullamento della graduatoria di merito definitiva dei vincitori del concorso straordinario». È questo quanto si legge sul sito della Regione Liguria, dopo che giovedì scorso aveva concluso la seconda fase dell’interpello, per la scelta delle 85 sedi. L’assegnazione (25 quelle accettate, 60 quelle rifiutate) avrebbe dovuto essere «formalizzata con un provvedimento amministrativo regionale» ma «la sua adozione è rinviata a causa degli sviluppi del contenzioso con il ricorso presentato al Tar Liguria». Ora, la «discussione del ricorso nel merito» si legge nell’ordinanza, «è fissata il 17 settembre». E d’altra parte «alcuni dei motivi di ricorso (segnatamente: il terzo, sull’incompetenza della giunta regionale ad approvare la graduatoria, ed il quarto, sulla predisposizione dei criteri di valutazione successivamente alla conoscibilità delle domande presentate) sono suscettibili di travolgere l’intera graduatoria». Intanto il Tar ha quindi disposto che si proceda «all’integrazione del contraddittorio nei confronti di tutti i candidati vincitori e di quelli idonei», «da effettuarsi entro il termine perentorio di quindici giorni». E per quanto riguarda il merito del ricorso, a essere contestato, secondo quanto si legge nel documento, è il «meccanismo di assegnazione delle sedi adottato dalla Liguria» e confermato dalla nota interpretativa della Regione: «il vulnus» si legge è «rappresentato dalla previsione del bando secondo cui la “non accettazione, a qualsiasi titolo e per qualsiasi ragione, della sede proposta” comporta l’automatica esclusione del vincitore dalla graduatoria (articolo 12 del bando) e – più in generale» è rappresentato «dal fatto che al vincitore – intendendosi per tale il soggetto o il gruppo classificato nei primi ottantacinque posti della graduatoria (quante sono le sedi da assegnare, ndr) viene precluso di esercitare la propria scelta sui posti non accettati dai soggetti collocati in posizione migliore. E questo proprio perché, non accettando la sede propostagli – e propostagli si noti quando non si ha ancora contezza delle sedi accettate o meno da coloro che lo sopravanzano in graduatoria – questi viene senz’altro escluso dalla graduatoria, perdendo così appunto la possibilità di vedersi offerta una sede libera e più appetibile scartata dai candidati situati in posizione migliore. Sede, quest’ultima che viene invece e incomprensibilmente offerta addirittura ai candidati ammessi non vincitori collocati in posizione inferiore». Sul merito si esprimerà il Tar a settembre, ma dalle Regioni arriva la preoccupazione: «Una strana ordinanza» spiega a Farmacista33 Loredano Giorni, politiche del farmaco, innovazione e appropriatezza della Toscana e coordinatore del tavolo nazionale sui concorsi, «abbiamo appena discusso la cosa tra le Regioni e intendiamo rispondere. Pensiamo di opporci al Consiglio di Stato. Per quanto riguarda la Toscana ci costituiremo ad adiuvandum, in appoggio alla Liguria. Troppe cose, almeno a una prima lettura, ci pare vengano messe in discussione».
«Siamo in un limbo» è il commento di Giovanni Zorgno, presidente dell’Ordine di Savona e delegato regionale Fofi, «credo che la Regione abbia adottato la misura di interrompere le assegnazioni in maniera prudenziale, ma naturalmente occorrerà vedere come andrà. È un concorso nato male e male sta andando. Le lacune c’erano e si sapeva. Il problema è che viene fatto tutto sulle spalle delle persone».