Potrebbe bastare ancora un mese di attesa perché Trento e Bolzano – le due sole amministrazioni dove il concorso straordinario è ancora al palo – pubblichino il bando e diano il via alle danze. Molto dipende dai comuni, che in entrambe le province stanno ripetendo le procedure per l’individuazione delle nuove sedi. E’ l’effetto della sentenza con cui la Corte costituzionale aveva bocciato a novembre le due leggi provinciali, emanate un anno prima per recepire (ma con libertà poi giudicate eccessive dalla Consulta) il decreto “Cresci-Italia”: Trento ha provveduto lunedì ad approvare un nuovo provvedimento che – al contrario del precedente – lascia liberi i comuni di utilizzare o meno i resti per istituire una sede aggiuntiva (come voleva il decreto Monti); Bolzano, invece, si è attenuta al parere del proprio ufficio legale e ha mantenuto la vecchia legge, privata dei paragrafi bocciati dai giudici costituzionali. «A Trento» spiega Giuseppe Campagnola, presidente della Federfarma provinciale «le municipalità stanno terminando in questi giorni la perimetrazione delle nuove zone. Però ancora non sappiamo se qualcuno ha approfittato della modifica per utilizzare i resti oppure se le nuove sedi rimangono le 16 individuate nella prima procedura». «Stiamo aspettando le delibere per fornire il parere di legge» aggiunge Bruno Bizzaro, presidente dell’Ordine trentino dei farmacisti «è evidente però che se tutti dovessero riconfermare le precedenti delibere, non avremmo bisogno di esprimerci una seconda volta. In questo caso, si potrebbe arrivare all’emanazione del bando nel giro di un mese». Valutazioni non molto diverse a Bolzano, dove però i comuni dovrebbero avere già concluso la nuova “zonizzazione” ma ancora non si hanno notizie sui totali. (AS)
fonte: http://www.federfarma.it/