Articolo tratto da farmacista33.it di Simona Zazzetta

Il Tar Toscana ha respinto i ricorsi con cui era stato impugnato il decreto regionale che sospende dal primo interpello 13 sedi delle originarie 131 messe a concorso in quanto sulla loro istituzione pende un contenzioso legale. Lo conferma Loredano Giorni, responsabile delle politiche del farmaco della Toscana, che a Farmacista33 spiega: «La decisione del Tar è un atto giusto e non poteva essere altrimenti, perché con questo decreto la Regione intende tutelare i vincitori del concorso straordinario». Il decreto, pubblicato nel bollettino regionale lo scorso 19 febbraio, segue il parere espresso dall’Avvocatura Regionale, favorevole all’esclusione dal primo interpello delle sedi farmaceutiche i cui provvedimenti sono oggetto di ricorsi ancora pendenti, con riserva di metterle nuovamente in assegnazione negli interpelli successivi, qualora vengano confermate all’esito dei rispettivi contenziosi. «Il decreto nasce dall’esigenza di tutelare i concorrenti» prosegue Giorni «non si possono non considerare i rischi di andare all’interpello e assegnare a un vincitore in graduatoria una sede su cui c’è un contenzioso legale. E se a conclusione della procedura legale la sede viene cancellata, chi tutela il concorrente? Non solo è ragionevole ma è anche giusto escludere queste sedi in fase di interpello e lo stesso Tar ha sottolineato questi aspetti dando ragione alla scelta della Regione». Secondo i giudici infatti, si legge nell’ordinanza (n. 345 depositata il 15 maggio 2015) «la decisione dell’Amministrazione regionale di subordinare la copertura delle nuove sedi farmaceutiche alla definizione dei contenziosi ancora pendenti, appare sostanzialmente condivisibile, essendo basata sull’esigenza di prevenire le complesse problematiche che potrebbero derivare dalla copertura di sedi la cui istituzione è ancora contestata in sede giurisdizionale». Fonti non ufficiali segnalano che alle sedi sospese potrebbero aggiungersene altre localizzate in provincia di Siena e Arezzo, la cui esclusione ufficiale sarà definita in un nuovo decreto.