Articolo tratto da quellichelafarmacia.com

Ci sarà tempo fino alle ore 18 del 2 maggio per i farmacisti che vogliano candidarsi all’assegnazione a una delle due farmacie (una di nuova istituzione a Gressan e una sede vacante a Quart)  che andranno a concorso in Valle d’Aosta. Anche la piccola regione a statuto speciale sta infatti per pubblicare il suo bando sul Bollettino ufficiale regionale  (la data prevista è quella del 2 aprile p.v.) e si va così ad aggiungere a Liguria, Lazio, Veneto, Lombardia, Toscana, Piemonte, Abruzzo, Sicilia, Marche, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Puglia. Mancano ancora all’appello le province autonome di Trento e Bolzano, Molise, Campania e Basilicata.

Intanto, a tre quarti del cammino, è già possibile tirare un primo e molto significativo bilancio sulla partecipazione al concorso straordinario: nelle 14 regioni che hanno già concluso le procedure concorsuali (fatta salva ovviamente la fase di valutazione), sono state messe a concorso in totale 2.178 farmacie, tra quelle di nuova istituzione e quelle vacanti. Le candidature pervenute, in totale, sono state 25.376:  poco più di dieci per farmacia, dunque, secondo una tendenza andatasi evidenziando fin da subito e che ha avuto eccezioni rilevanti soltanto in Emilia Romagna, Marche e Toscana (dove la candidature sono state circa 20 per farmacia nelle prime due regioni e 15 per farmacia nella terza).
Altro dato interessante: le candidature in associazione sono state finora 12.402, contro le 12.974 avanzate da singoli farmacisti. Stimando  che i concorrenti associati siano almeno 24.804 (ovvero 12.402 moltiplicato per due, anche se le candidature in pool hanno talvolta riguardato anche più laureati) si ottiene che al concorso straordinario hanno preso parte 37.778 farmacisti. I concorrenti, però, potevano avanzare la candidature in due diverse Regioni: laddove tutti lo avessero fatto, il numero andrebbe ovviamente dimezzato, risultando così pari a 18.889. Per quanto è dato sapere, però, l’opzione della doppia candidatura non è stata esercitata da tutti i concorrenti e dunque è ragionevole ritenere (sottolineando ovviamente tutta l’approssimazione della stima) che i laureati che hanno fin qui partecipato al concorso potrebbero sfiorare le 25 mila unità. Questo, come già detto, quando ancora debbono essere banditi i concorsi delle due province autonome e di quattro altre Regioni (tra le quali la popolosa Campania.) Tentando l’azzardo di una ultima proiezione, i partecipanti potrebbero dunque essere alla fine nell’ordine dei 28-30 mila, sui circa 80 mila iscritti all’albo professionale nell’intero Paese: una percentuale intorno al 35% del totale dell’universo professionale. A dimostrazione che, almeno in termini numerici,  l’aggettivo “straordinario” che la legge attribuisce al concorso voluto dal decreto “Cresci Italia” non è certamente usurpato.