Articolo di Francesca Giani tratto da farmacista33.it

Annullato il bando della Regione Lombardia che ha indetto il concorso per l’assegnazione di 343 farmacie nella parte in cui si prevede l’istituzione di una nuova sede nel comune di Desenzano del Garda (Bs). A stabilirlo la sentenza del Tar Lombardia che ha dato ragione al ricorso delle farmacie del comune contro la delibera regionale che prevedeva di assegnare tramite bando una sede a Desenzano, «senza però individuare una specifica zona del comune ove collocare la nuova farmacia» e, anzi, «dando un’indicazione generica riguardante tutto il territorio comunale» – la nuova sede infatti, recita il bando, sarà «da collocare in qualsiasi punto del territorio comunale nel rispetto della distanza dalle altre farmacie prevista dalla vigente normativa». Secondo la sentenza, infatti, la Regione, in assenza di un riscontro dal comune sull’individuazione della nuova sede, ha legittimamente «esercitato il proprio potere sostitutivo», ma «non ha individuato affatto in modo puntuale la sede dove collocare la nuova farmacia, utilizzando un criterio assolutamente vago e indefinito che si pone in contrasto con la normativa statale che invece stabilisce che “il comune, sentiti l’azienda sanitaria e l’ordine competente, identifica le zone nelle quali collocare le nuove farmacie al fine di assicurare un’equa distribuzione sul territorio, tenendo altresì contro dell’esigenza di garantire l’accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree scarsamente abitate». Del resto, continua la sentenza, «la scelta della zona da coprire risponde anche alla finalità di assicurare una maggiore accessibilità al servizio farmaceutico anche per gli ambiti territoriali scarsamente popolati e soprattutto la scansione temporale della scelta è finalizzata a evitare che in seguito all’espletamento del concorso sia lo stesso soggetto individuato come gestore della farmacia ad avere la possibilità di scegliere il posto dove collocarla e quindi possa frustrare le finalità che devono guidare la scelta dell’ente pubblico nell’individuazione della zona da coprire con l’istituzione di un nuovo esercizio farmaceutico». Una sentenza importante, spiega Stefano Carlo Ribolzi, avvocato difensore nel processo e esperto di diritto farmaceutico di Milano, «perché è uno dei pochi ricorsi contro il concorso che in Lombardia si è concluso in maniera favorevole per i ricorrenti». Inoltre, la sentenza, in un orientamento giurisprudenziale che riconosce una sempre maggiore insindacabilità alle decisioni dell’amministrazione, sembra aver posto un freno alle decisioni regionali. «Siamo in presenza di un difetto di istruttoria e non poteva essere altrimenti, ma nella sentenza è stato richiamato l’eccesso di potere dell’amministrazione». Anche altri concetti citati sono importanti: «nelle motivazioni è stata ribadita l’esigenza di garantire l’accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree scarsamente abitate, su cui l’ultima sentenza del consiglio di stato aveva dato una lettura tra le righe differente ed evidenziata l’importanza delle finalità che devono guidare la scelta dell’ente pubblico nell’individuazione della zona da coprire con l’istituzione di un nuovo esercizio farmaceutico». Non manca poi una considerazione geografica: «La sede sarà l’ottava del comune di Desenzano e c’è un grande interesse da parte delle farmacie esistenti e dei farmacisti. Si tratta infatti di una località turistica molto frequentata con elevato potenziale. Ora occorrerà capire cosa succederà».